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Nelle nostre colline pavesi siamo ricchi di ruderi, porticati e cascinali che potrebbero godere dell’ormai stranoto Superbonus 110.
Pensiamo alla demoricostruzione, il collettivo casabonus.net quest’anno effettuerà più di un intervento del genere, verso Voghera, Varzi ecc…
Cosa prevede il sisma bonus?
Luca Rollino del sole 24 ore ci aiuta a capire:
Gli aspetti tecnici del super sismabonus
Luca Rollino
Il “super sismabonus” consiste in un incremento dell’aliquota di detrazione del sismabonus ordinario, già previsto dal Dl 63/2013. In particolare, l’articolo 16 prevede 4 tipologie di sismabonus:
Sismabonus ordinario, con detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro per interventi relativi all'adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali, per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione.
Gli interventi relativi all'adozione di misure antisismiche e all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari.
Il miglioramento strutturale rappresenta un intervento trainante per la sola installazione di sistemi fotovoltaici (e relativi sistemi di accumulo), anche se non vi è il salto di classe di rischio sismico
Le spese devono essere relative ad interventi le cui procedure autorizzatorie sono iniziate dopo la data di entrata in vigore della presente disposizione, su edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3) di cui all'Opcm 3274 del 20 marzo 2003.
Gli interventi devono essere realizzati su costruzioni adibite ad abitazione e ad attività produttive, dove per «costruzioni adibite ad attività produttive», si intendono quelle in cui si svolgono attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali.
Sismabonus potenziato, nel caso di dimostrato miglioramento di 1 o 2 classi di rischio sismico per l’edificio: in tal caso, ferma restando la spesa massima di 96.000 euro, la detrazione viene elevata al 70% (1 classe) o 80% (2 classi).
Gli edifici sono nuovamente quelli adibiti ad abitazione e ad attività produttive, collocati in tutte le zone sismiche tranne la 4.
Sismabonus condominiale, per interventi che siano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali, ubicati nelle zone
sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3), per i quali sono previste aliquote di detrazione del 75% e dell'85% qualora vi sia un salto di 1 o 2 classi di rischio sismico. Le predette detrazioni si applicano su un ammontare delle spese non superiore a euro 96.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.
Sismabonus per demolizione e ricostruzione, qualora gli interventi realizzati nei comuni ricadenti nelle “zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3 siano realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, allo scopo di ridurne il rischio sismico, anche con variazione volumetrica rispetto all'edificio preesistente (ove le norme urbanistiche vigenti consentano tale aumento) eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare.
Il vincolo incentivante è la vendita delle unità derivate entro diciotto mesi dalla data di conclusione dei lavori: in tal caso spettano detrazioni all'acquirente delle unità immobiliari, rispettivamente nella misura del 75% e dell’85% del prezzo della singola unità immobiliare, risultante nell'atto pubblico di compravendita e, comunque, entro un ammontare massimo di spesa pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Per tutte le tipologie di sismabonus sopra previste, la detrazione (cedibile) è incrementata sino al 110% delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 a giugno 2022.
Per tutte le detrazioni di tipo sismabonus, si deve ricordare che l’ammontare massimo di spesa è cumulativo (e non alternativo, come nel caso del’ecobonus) all’ammontare delle spese previste per ristrutturazione generica dell’immobile (dettagliate all’articolo 16 bis del Tuir).
Per l’accesso al sismabonus è necessario documentare sempre, prima dell’inizio dei lavori, la classe sismica di partenza e quella di progetto, che dovrà poi essere asseverata dalla direzione lavori una volta concluso il processo di edificazione.
I vari tipi di intervento possono essere raggruppati in funzione dell'effetto che producono sull'edificio. La resistenza sismica di un edificio dipende dal confronto tra la domanda, cioè gli effetti sulla struttura (forze, richiesta di spostamenti) derivanti dal sisma, con la capacità della struttura o degli elementi strutturali di resistere (o assecondare) queste forze (o spostamenti) senza danneggiarsi.
Di conseguenza, una prima suddivisione degli interventi possibili può essere fatta tra quelli mirati a ridurre la domanda e quelli mirati a incrementare la capacità della struttura. Interventi
che incrementano la capacità sono ad esempio: l'introduzione di setti (elementi verticali come pareti) in cemento armato; l'incremento delle sezioni e il ripristino delle armature nelle strutture in cemento armato; l'uso di fibre; il ripristino delle murature, l'incremento dell'interconnessione tra muri ortogonali; l'introduzione di diagonali nelle strutture in acciaio. Tra quelli che riducono la domanda possiamo invece citare: la riduzione della massa di piano per alleggerire la struttura; l'isolamento alla base, che in modo semplicistico può essere pensato come mettere dei pattini alla struttura, in modo che il terreno si muova in modo (più o meno) indipendente da questa, e l'adozione di dispositivi sismici innovativi, creati per dissipare l'energia del sisma.
Da segnalare come il Supersismabonus non incentivi soltanto gli interventi volti a ridurre il rischio in caso di sisma, ma vada a supportare anche gli interventi più semplici volti al miglioramento statico dell’edificio, senza necessariamente garantire 1 o 2 salti di classe di rischio sismico.
L’approccio progettuale cambia radicalmente a seconda che si abbia a che fare con edifici in cemento armato, con edifici in muratura o con edifici prefabbricati. Nel primo caso possono essere utili interventi volti alla riduzione delle irregolarità o all’inserimento di pareti controventanti in cemento armato o in acciaio.
Altre soluzioni sono l’incamiciatura degli elementi strutturali (avvolgendo la sezione originaria dell’elemento resistente con una nuova sezione che collabora con la prima) o la fasciature in materiali FRP (Fiber Reinforced Polymer, materiale polimerico fibrorinforzato).
Altra soluzione è il sistema CAM, ovvero il cerchiaggio attivo dei manufatti è realizzato mediante angolari a spigoli smussati e nastri in acciaio a elevata resistenza e basso spessore. Molte di queste tecnologie possono essere facilmente utilizzate in accoppiamento a sistemi di efficientamento energetico, come il cappotto termico, consentendo quindi di massimizzare il beneficio fiscale.
Nel caso di edifici in muratura si punta ad ottenere un comportamento scatolare dell’edificio: si ha un buon comportamento sismico solo se l’organizzazione strutturale è tale da garantire un funzionamento scatolare, cioè se tutte le pareti collaborano assieme a contrastare l'azione sismica. Lo si ottiene mediante incatenamenti, cerchiature esterne mediante fasce di tessuto o barre metalliche, ammorsamenti tra le murature, rinforzo di solai e volte e collegamento degli stessi alle pareti. Altre soluzioni sono il placcaggio (realizzazione su entrambe le facce della parete con armature dotate di capacità resistenti a trazione, intimamente connesse tra loro e alla muratura) e l’inserimento diffuso di connessioni trasversali, che garantiscono un comportamento monolitico del pannello su cui sono applicate. •
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