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Immagine del redattoreDiego Di Nicola

Direttiva case green

Aggiornamento: 16 mag

Il Parlamento Europeo ha recentemente dato il via libera alla tanto discussa Direttiva Case Green, un passo significativo verso un futuro più sostenibile e a basse emissioni di carbonio. L'approvazione di questa normativa, che mira a raggiungere l'ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, è stata il risultato di intensi negoziati e dibattiti, evidenziando la complessità e l'urgenza della questione ambientale nel panorama politico attuale.


Con un sostegno significativo, con 370 voti favorevoli, la direttiva ha superato le voci contrarie e le astensioni, dimostrando un impegno deciso verso un futuro più sostenibile. Tuttavia, non è mancata la controversia, con alcuni esponenti politici che hanno espresso preoccupazione per la stringente natura degli obiettivi fissati dalla direttiva.


Uno dei punti chiave della Direttiva Case Green è il focus sull'efficienza energetica degli edifici. A partire dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere costruiti con standard a emissioni zero, mentre dal 2030 questa norma si estenderà anche agli edifici residenziali di nuova costruzione. Questo rappresenta un passo significativo verso la riduzione dell'impatto ambientale degli edifici, che attualmente rappresentano una quota significativa delle emissioni di gas serra.


Inoltre, la direttiva non si limita solo alle nuove costruzioni. Si prevede anche un piano per migliorare l'efficienza energetica degli edifici esistenti, con un focus particolare sugli edifici pubblici e residenziali con le peggiori prestazioni. Entro il 2030, almeno il 16% degli edifici pubblici meno efficienti dovranno essere migliorati, con un ulteriore aumento al 26% entro il 2033. Anche per gli edifici residenziali esistenti, sono stati stabiliti obiettivi ambiziosi di riduzione dei consumi energetici entro il 2030 e il 2035.


A completamento, la direttiva mira a promuovere l'adozione di tecnologie più sostenibili per il riscaldamento degli edifici. Dal 2040, le caldaie a gas saranno eliminate, mentre dal 2025 non sarà più possibile incentivare la loro installazione. Al contrario, saranno promossi gli impianti di riscaldamento ibridi, che combinano fonti di energia rinnovabile come l'energia solare termica o le pompe di calore con sistemi tradizionali di riscaldamento.


L'approccio della Direttiva Case Green introduce una serie di nuovi vincoli e obblighi. I Paesi membri sono chiamati ad adottare misure mirate a promuovere la riqualificazione energetica, con particolare attenzione agli edifici più energivori. La direttiva offre una flessibilità strategica, consentendo esenzioni per categorie specifiche di edifici come quelli storici, agricoli, militari e quelli utilizzati temporaneamente.


Il fulcro della direttiva si concentra sul garantire che almeno il 55% della riduzione dei consumi medi derivi dalla riqualificazione degli edifici meno performanti. Questo obiettivo ambizioso impone un cambiamento radicale nell'approccio alla gestione energetica degli edifici, ponendo l'accento sul miglioramento delle prestazioni energetiche e sulla riduzione delle emissioni.


Il cammino della Direttiva Case Green non si esaurisce qui. Dopo il via libera del Consiglio europeo, il testo sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale per entrare in vigore. Sappiamo che il vero banco di prova risiede nell'attuazione concreta della direttiva da parte dei singoli Paesi membri. Entro due anni, dovranno recepire le norme della direttiva nei propri ordinamenti, trasformando così gli obiettivi ambiziosi in azioni tangibili e misure concrete.



In conclusione, la Direttiva Case Green rappresenta un passo avanti cruciale verso un futuro più sostenibile ed eco-friendly per l'Unione Europea. Tuttavia, sarà essenziale continuare a lavorare insieme per implementare efficacemente queste misure e affrontare le sfide ambientali in modo completo e coordinato.


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